I 10 interferenti endocrini nascosti in cucina (e come evitarli)

Pubblicato il 6 settembre 2025 alle ore 07:00

Introduzione

Quando pensiamo agli interferenti endocrini immaginiamo pesticidi o sostanze industriali. In realtà, piccole fonti quotidiane possono nascondersi anche nella nostra cucina, dagli utensili alle confezioni. L’esposizione è spesso minima, ma continua e cronica: per questo conviene ridurla il più possibile.

Ecco 10 situazioni comuni e le alternative più sicure.

 

1. Padelle antiaderenti graffiate

I rivestimenti antiaderenti usurati possono rilasciare PFAS, sostanze persistenti e potenzialmente dannose.

Alternativa: acciaio inox, ghisa o ceramica di qualità.

 

2. Alluminio a contatto con cibi

L’alluminio migra più facilmente con cibi acidi o salati.

Alternativa: usa carta da forno o contenitori in vetro/acciaio.

 

3. Bottiglie e contenitori in plastica

Calore e luce facilitano il rilascio di BPA e ftalati.

Alternativa: acqua di rubinetto filtrata, bottiglie di vetro o borracce in acciaio.

 

4. Taglieri in plastica

Si usurano facilmente, rilasciando microplastiche.

Alternativa: legno o bambù, con buona manutenzione.

 

5. Mestoli in silicone ad alte temperature

Il silicone ad alte T° può rilasciare sostanze indesiderate.

Alternativa: legno o acciaio per le cotture.

 

6. Pellicola trasparente in PVC

Può rilasciare ftalati nei cibi grassi.

Alternativa: pellicole compostabili, contenitori in vetro, coperchi riutilizzabili.

 

7. Lattine e barattoli con rivestimento interno

Spesso contengono BPA o derivati.

Alternativa: prodotti in vetro o lattine “BPA free”.

 

8. Capsule per caffè in plastica/alluminio

Il calore può favorire rilascio di microplastiche e residui.

Alternativa: moka in acciaio o capsule compostabili in carta.

 

9. Pentole e teglie smaltate di bassa qualità

Gli smalti scadenti possono contenere piombo e cadmio.

Alternativa: ghisa smaltata o acciaio inox certificato.

 

10. Spugne e strofinacci sintetici

Le spugne in poliuretano rilasciano microplastiche.

Alternativa: spugne vegetali (luffa, cellulosa) o panni in cotone.

 

Checklist dei materiali sicuri in cucina ✅

Pentole e padelle: acciaio inox, ghisa, ceramica di qualità

Contenitori: vetro o acciaio

Utensili e taglieri: legno o bambù

Acqua: rubinetto filtrata o bottiglia di vetro

Pellicole/coperture: carta forno, pellicola compostabile, contenitori richiudibili

Pulizia: spugne vegetali o panni lavabili

 

 

Conclusione

Non serve rivoluzionare la cucina da un giorno all’altro: basta sostituire gradualmente i materiali più a rischio con alternative sicure e durature. È un investimento per la nostra salute, quella dei nostri familiari e dell’ambiente.

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